CHAMPAGNE PALMES D'OR 1998 NICOLAS FEUILLATTE
di STEFANO ZAGHINI - 13 luglio 2013
Quando monsieur Nicolas Feuillatte, negli anni settanta, creò lo champagne “Palmes D’Or” con lo scopo di sedurre una misteriosa diva del cinema di cui si era perdutamente innamorato, non si aspettava di conquistare un’intera nicchia esclusiva di mercato.
Eppure quella “cuvée de prestige”, dall’insolita veste grafica, si rivelò capace di suggerire, come nessun’altra in precedenza, doti di eleganza, seduzione e lusso; caratteristiche che le permisero di inserirsi con facilità nel jet-set francese che abitualmente monsieur Feuillatte frequentava.
Questa bottiglia rappresenta ancora oggi l’espressione più preziosa del produttore e ci parla anche del legame indissolubile che lega da sempre lo champagne al mondo della celluloide e ai suoi celebrati protagonisti hollywoodiani.
Il design creativo del vetro richiama da un lato il tecnicismo che si cela dietro il perlage, dall’altro gli stilemi preziosi che evocano gli anni della Belle Epoque, lo sfarzo mondano e il luccichio delle paillettes che animavano di colori i locali.
La scelta di Nicolas Feuillatte, un po’ per sfida ed un po’ per business, di lanciare l’omonima marca di Champagne, esordì con l’acquisto di un vigneto vicino a Epernay di circa 12 ettari, che fu poi integralmente reimpiantato e ribattezzato Saint-Nicholas.
Nel 1986 il marchio è stato ceduto al Centre Vinicole de la Champagne (CVC)*, ma sia monsieur Feuillatte, sia il “Palmes D’Or” sono ancora gli ambasciatori indiscussi della Maison. Il Palmes D’Or nasce da una selezione delle migliori uve con taglio paritario di Pinot Noir e Chardonnay, provenienti dai migliori cru a disposizione della maison, vinificate ed assemblate con la massima cura, a cui seguono sei anni di maturazione in cantina sui propri lieviti.
Il millesimo 1998, in degustazione, è considerata in champagne un’ottima annata, in grado di donare vini interessanti e di buona struttura per entrambi i vitigni qui rappresentati, non lontana dalla splendida 2002.
(*) LA CVC
Il Centre Vinicole de la Champagne (CVC) è la cooperativa più importante della regione, costituita da oltre 5mila soci che controllano 2.250 ettari complessivi, ovvero il 7% dell’intera “Aoc” Champagne. Le proprietà ricadono anche su 13 dei 17 comuni classificati “Grand Cru” e su 33 dei 42 comuni “Premier Cru”. La sede moderna ed efficiente è poco fuori Chouilly e produce, sotto l’occhio vigile dello chef de cave Jean-Pierre Vincent, qualcosa come 25 milioni di bottiglie annue di cui circa il 50% con il marchio Nicolas Feuillatte.
Eppure quella “cuvée de prestige”, dall’insolita veste grafica, si rivelò capace di suggerire, come nessun’altra in precedenza, doti di eleganza, seduzione e lusso; caratteristiche che le permisero di inserirsi con facilità nel jet-set francese che abitualmente monsieur Feuillatte frequentava.
Questa bottiglia rappresenta ancora oggi l’espressione più preziosa del produttore e ci parla anche del legame indissolubile che lega da sempre lo champagne al mondo della celluloide e ai suoi celebrati protagonisti hollywoodiani.
Il design creativo del vetro richiama da un lato il tecnicismo che si cela dietro il perlage, dall’altro gli stilemi preziosi che evocano gli anni della Belle Epoque, lo sfarzo mondano e il luccichio delle paillettes che animavano di colori i locali.
La scelta di Nicolas Feuillatte, un po’ per sfida ed un po’ per business, di lanciare l’omonima marca di Champagne, esordì con l’acquisto di un vigneto vicino a Epernay di circa 12 ettari, che fu poi integralmente reimpiantato e ribattezzato Saint-Nicholas.
Nel 1986 il marchio è stato ceduto al Centre Vinicole de la Champagne (CVC)*, ma sia monsieur Feuillatte, sia il “Palmes D’Or” sono ancora gli ambasciatori indiscussi della Maison. Il Palmes D’Or nasce da una selezione delle migliori uve con taglio paritario di Pinot Noir e Chardonnay, provenienti dai migliori cru a disposizione della maison, vinificate ed assemblate con la massima cura, a cui seguono sei anni di maturazione in cantina sui propri lieviti.
Il millesimo 1998, in degustazione, è considerata in champagne un’ottima annata, in grado di donare vini interessanti e di buona struttura per entrambi i vitigni qui rappresentati, non lontana dalla splendida 2002.
(*) LA CVC
Il Centre Vinicole de la Champagne (CVC) è la cooperativa più importante della regione, costituita da oltre 5mila soci che controllano 2.250 ettari complessivi, ovvero il 7% dell’intera “Aoc” Champagne. Le proprietà ricadono anche su 13 dei 17 comuni classificati “Grand Cru” e su 33 dei 42 comuni “Premier Cru”. La sede moderna ed efficiente è poco fuori Chouilly e produce, sotto l’occhio vigile dello chef de cave Jean-Pierre Vincent, qualcosa come 25 milioni di bottiglie annue di cui circa il 50% con il marchio Nicolas Feuillatte.