HENRY FREDERIC ROCH, IL CAPPELLAIO MATTO DI BORGOGNA

HENRY FREDERIC ROCH, IL CAPPELLAIO MATTO DI BORGOGNA
La nascita del domaine Prieuré Roch risale al 1988, anno in cui un non ancora trentenne Henry Frederic Roch acquista i suoi primi appezzamenti dal Domaine de la Romanée Conti; una vendita indotta dalla volontà del DRC di accaparrarsi in via definitiva la grande fetta di Romanée San Vivant in possesso del domaine Marey Monge. Henry Frederic Roch, nipote di Lalou Bize Leroy e discendente di una famiglia comproprietaria del DRC, nel giro pochi anni non solo diventa co-direttore del domaine più prestigioso del mondo, ma arricchisce il patrimonio viticolo personale con circa dieci ettari (recentemente diventati 14, tra proprietà e fermages) spalmati in vigne di assoluto valore. Su tutte spicca una porzione di 1,01 ettari nel settore meridionale dello Chambertin Clos de Bèze, che monsieur Roch ottiene in affitto dal domaine Marion di Fixin nel 1994. Oltre a questa vanno anche menzionate le porzioni nel Clos de Vougeot (0,62 ha), nel Les Suchots (1,02 ha) e i monopoli del Clos des Corvées (5,21 ha) e del Clos Goillotte (0,55 ha).

Nonostante l’azienda sia in possesso della certificazione di agricoltura biologica (Ecocert), è in vigore un codice interno che impone pratiche di coltivazione più restrittive, maggiormente assimilabili al pensiero biodinamico. In cantina le vinificazioni si svolgono in tini, dove le uve, normalmente a grappolo intero, vengono pigiate con mani e piedi. Le macerazioni vengono protratte per circa tre settimane, con il ricorso alla solforosa in dose omeopatiche ed esclusivamente prima dell’imbottigliamento. Sia monsieur Roch, sia il suo braccio destro Yannick Champ, sono sostenitori dei lunghi affinamenti, come dimostrano i 18/24 mesi di sosta in legno per tutti i propri vini (non mancano, tuttavia, tentativi sperimentali, come accaduto nel millesimo 2002, quando una partita è rimasta in legno addirittura per 44 mesi). La percentuale di legno nuovo varia a seconda dell’annata e del rango del vino: generalmente nelle annate eccellenti e per i Grand Cru la percentuale sale al 100%. In cantina l’unico fornitore dei fusti è Francois Frère.

I vini del domaine Prieuré Roch sono vini che dividono la critica e stimolano il confronto, perché uniscono la lettura del territorio a uno stile originale, solo in parte assimilabile all’etichetta di “vino-bio”, in linea piuttosto con la personalità anticonformista del loro creatore. L’utilizzo parsimonioso della solforosa, associato alle tecniche estrattive, accelera spesso l’evoluzione cromatica, ponendoci al cospetto di vini dal colore “precocemente autunnale”, come definito poeticamente da Giampaolo Gravina nel suo “vini e terre di Borgogna”. Colore che si ritrova invece nel quadro olfattivo, ricco di tonalità sgargianti e non di rado stravaganti. Il propoli, l’incenso, la cera d’api, l’hashish, sono solo alcune delle note pressoché ricorrenti dei vini firmati da Frederic Roch, che spesso abbinano a una componente fruttata “classica” note più mediterranee ed esotiche che virano dal melone alla pesca. Nelle migliori versioni la succosità è così coinvolgente e croccante a tal punto da evocare alla mente (con il rischio di cascare nel blasfemo) alcuni vini del Beaujolais prodotti con parziale macerazione carbonica. Ovviamente diversa è la profondità e la potenzialità evolutiva.

IL PATRIMONIO VITICOLO DEL DOMAINE PRIEURE’ ROCH (PRINCIPALI PARCELLE)
Chambertin Clos de Bèze Grand Cru (1,01 ha)
Clos de Vougeot Grand Cru (0,62 ha)
Vosne Romanèe 1er Cru Les Suchots (1,02 ha)
Nuits St.Georges 1er Cru Clos de Corvées “monopolio” (5,13 ha)
Nuits St.Georges 1er Cru Clos de Argillières: acquistata nel 2009.
Vosne Romanèe Les Clous (0,72 ha)
Vosne Romanèe Clos Goillotte “monopolio” (0,55 ha)
Vosne Romanèe Hautes Maizières (0,63 ha)
93/100
VOSNE ROMANÉE 1ER CRU LES SUCHOTS 2009 PRIEURÉ ROCH

VOSNE ROMANÉE 1ER CRU LES SUCHOTS 2009 PRIEURÉ ROCH

Da una parcella acquistata dal DRC, Prieuré Roch ci regala una magia, una bevanda "fantastica" ma nell'accezione cinematografica del termine. Sì, perchè un vino del genere, prima dell'altra sera, lo potevo immaginare solamente nel calice del cappellaio matto o di qualche altro personaggio surreale. Incenso, cera d'api, propoli, hashish, erbe aromatiche, pesca nettarina, lampone, tamarindo, crine di unicorno e occhio di drago. La bocca mi trasforma in un altro essere, leggero, spensierato, sereno, nuovo, eppure energico. E’ un vino dalla materia sospesa e dalla struttura elegante, ma al contempo potente, perfetta sinergia tra lo stile del vignaiolo e il climat di provenienza. Chiude lunghissimo, dissetando ma contemporaneamente stimolando un nuovo sorso. Pozione magica.
REGIONE: FRANCIA - BORGOGNA
PRODUTTORE: PRIEURÉ ROCH
DENOMINAZIONE: VOSNE-ROMANÉE 1ER CRU
NOME: LES SUCHOTS
ANNO: 2009
PREZZO ONLINE: € 160