STÉPHANE MAGNIEN, MOREY SAINT DENIS 1ER CRU LES FACONNIÈRES 2013
di LUCIO FOSSATI - 14 gennaio 2018
La lunga militanza sul libro paga di un négoce di Nuits Saint Georges (che ne acquistava tutte le uve) ha tenuto nascosto questo prezioso domaine di Morey Saint Denis fino ai primi anni Ottanta. Un’attesa durata almeno dal 1887 e interrotta da Jean Paul Magnien, nipote omonimo del fondatore.
Dal 2008 Jean Paul si occupa a tempo pieno della vigna, mentre il giovane e talentoso figlio Stephane gestisce in prima persona il destino delle uve nel post-vendemmia.
Il demanio vanta un patrimonio viticolo di 4,5 ettari quasi interamente a Morey, tra cui i 0,60 ettari del Morey Saint Denis Premier Cru Les Faconnières. Fanno eccezione 0,63 ettari a Chambolle Musigny e 0,20 ettari nel Grand Cru Mazoyeres-Chambertin, rivendicato in etichetta come Charmes.
L'azienda cura i propri vigneti secondo i principi del buon senso e della "lotta ragionata". Non si usano diserbanti chimici e non si effettuano trattamenti sistemici. Una volta che le uve hanno varcato la soglia della cantina vengono completamente diraspate e sistemate in vasche di acciaio. Segue un abbassamento delle temperature per garantire una maggiore espressione del frutto. La macerazione dura un paio di settimane, durante le quali ai rimontaggi sono preferite le follature. Al termine della prima fermentazione il vino viene spostato nelle pièces, dove rimane per un anno prima di sostare cinque mesi in acciaio. L'utilizzo del legno nuovo è particolarmente parsimonioso: 0% sui vini regionali; 20% sui "village", 25% sui Premier Cru e 30% sui Grand Cru. Le pièces vengono rimpiazzate non prima di una decade.
LES FACONNIÈRES
Incrociando le valutazioni di Camille Rodier e Jules Lavalle, il vigneto Les Faconnières si candida tra i migliori Premier Cru del comune di Morey Saint Denis. Questo areale, il cui nome deriva con ogni probabilità dall’attività di addestramento dei falchi che vi si svolgeva ai tempi dei Duchi di Borgogna, si trova a nord del centro abitato e appare come un rettangolo aggrappato, per il suo lato occidentale e minore, alla Routes des Grands Crus, dalla quale digrada (con un dislivello di 10 metri, 272-262 m/slm) verso la strada dipartimentale 974. Oltre la Routes, invece, il celebre Grand Cru Clos de la Roche, con la parcella Les Fremières.
Soprattutto nella parte superiore del vigneto il terreno appare povero e sassoso, molto simile a quello dell’adiacente Grand Cru. La superficie del vigneto misura 1ha 66a 51ca, dei quali 0,60ha in mano alla famiglia Magnien. L’età media delle viti curate dai Magnien ha una media compresa tra i 50 e i 60 anni.
Contributo bibliografico a supporto dell'esperienza in loco:
- Inside Burgundy. The vineyards, the wine & the people di Jasper Morris MW (Berry Bros & Rudd Press)
- Climats et Lieux-Dits des Grands Vignobles de Bourgogne, Atlas et Histoire des Noms de Lieux di Marie Hélène Landrieu-Lussigny e Sylvain Pitiot (Editions de Monza & Editions du Meurger)
- Borgogna. Le vigne della Côte d'Or di Armando Castagno (Paolo Bartolomeo Buongiorno)
Dal 2008 Jean Paul si occupa a tempo pieno della vigna, mentre il giovane e talentoso figlio Stephane gestisce in prima persona il destino delle uve nel post-vendemmia.
Il demanio vanta un patrimonio viticolo di 4,5 ettari quasi interamente a Morey, tra cui i 0,60 ettari del Morey Saint Denis Premier Cru Les Faconnières. Fanno eccezione 0,63 ettari a Chambolle Musigny e 0,20 ettari nel Grand Cru Mazoyeres-Chambertin, rivendicato in etichetta come Charmes.
L'azienda cura i propri vigneti secondo i principi del buon senso e della "lotta ragionata". Non si usano diserbanti chimici e non si effettuano trattamenti sistemici. Una volta che le uve hanno varcato la soglia della cantina vengono completamente diraspate e sistemate in vasche di acciaio. Segue un abbassamento delle temperature per garantire una maggiore espressione del frutto. La macerazione dura un paio di settimane, durante le quali ai rimontaggi sono preferite le follature. Al termine della prima fermentazione il vino viene spostato nelle pièces, dove rimane per un anno prima di sostare cinque mesi in acciaio. L'utilizzo del legno nuovo è particolarmente parsimonioso: 0% sui vini regionali; 20% sui "village", 25% sui Premier Cru e 30% sui Grand Cru. Le pièces vengono rimpiazzate non prima di una decade.
LES FACONNIÈRES
Incrociando le valutazioni di Camille Rodier e Jules Lavalle, il vigneto Les Faconnières si candida tra i migliori Premier Cru del comune di Morey Saint Denis. Questo areale, il cui nome deriva con ogni probabilità dall’attività di addestramento dei falchi che vi si svolgeva ai tempi dei Duchi di Borgogna, si trova a nord del centro abitato e appare come un rettangolo aggrappato, per il suo lato occidentale e minore, alla Routes des Grands Crus, dalla quale digrada (con un dislivello di 10 metri, 272-262 m/slm) verso la strada dipartimentale 974. Oltre la Routes, invece, il celebre Grand Cru Clos de la Roche, con la parcella Les Fremières.
Soprattutto nella parte superiore del vigneto il terreno appare povero e sassoso, molto simile a quello dell’adiacente Grand Cru. La superficie del vigneto misura 1ha 66a 51ca, dei quali 0,60ha in mano alla famiglia Magnien. L’età media delle viti curate dai Magnien ha una media compresa tra i 50 e i 60 anni.
Contributo bibliografico a supporto dell'esperienza in loco:
- Inside Burgundy. The vineyards, the wine & the people di Jasper Morris MW (Berry Bros & Rudd Press)
- Climats et Lieux-Dits des Grands Vignobles de Bourgogne, Atlas et Histoire des Noms de Lieux di Marie Hélène Landrieu-Lussigny e Sylvain Pitiot (Editions de Monza & Editions du Meurger)
- Borgogna. Le vigne della Côte d'Or di Armando Castagno (Paolo Bartolomeo Buongiorno)