TOSCANA: PROGETTO GORGONA, il vino dell’utopia realizzata
di VITALIANO MARCHI - 29 agosto 2016
Pensare a un’isola durante l’estate non può che portare alla mente ricordi di vacanza, magari luoghi esotici e ricchi di splendidi paesaggi naturali.
Al tempo stesso un’isola può far ricordare personaggi storici come Napoleone, che venne esiliato a Sant’Elena, o Giuseppe Garibaldi, che si ritirò negli ultimi anni della sua vita a Caprera.
A volte le isole - specie se piccole e facilmente controllabili - sono state adibite a carcere o colonia penale e spesso sono diventate protagoniste di romanzi: come dimenticare le avventure del Conte di Montecristo ed i suoi sforzi per evadere dall’isola omonima?
Per non parlare dei film dedicati a quello che forse è il carcere più famoso del mondo:
Alcatraz.
Non tutti sanno però che in Italia esistono ancora alcune isole adibite a penitenziario. Una di queste è la più piccola dell’arcipelago di Toscana: Gorgona.
Un penitenziario nato nel 1869 come succursale di quello più importante di Pianosa, dove intorno agli anni ’80 è nato un progetto di rieducazione agricola e zootecnica, che permette ai detenuti la coltivazione dei terreni e dei vigneti dell’isola, l’allevamento di animali ed il rientro in cella solo nelle ore notturne.
Lo sviluppo di questo progetto non è stato affatto semplice, si sono registrati episodi drammatici legati a tentativi di evasione e ben due omicidi, ma la tenacia di alcuni direttori illuminati ha fatto sì che l’iniziativa prendesse corpo ed arrivasse ai risultati attuali.
Oggi i circa 60 detenuti, persone condannate anche per reati particolarmente gravi, sono arrivati a Gorgona dopo aver scontato almeno metà della loro pena e sono stati inseriti nelle varie attività agricole avviate.
Una di quelle più interessanti è la produzione di Gorgona, un vino che ha preso il nome dall’isola, ottenuto dalla coltivazione delle varietà tipiche locali ansonica e vermentino, in appena 2 ettari di vigneto.
La produzione è ovviamente molto limitata, si arriva al massimo a 4000 bottiglie per anno ed ha avuto uno slancio qualitativo determinante nel 2012 grazie al coinvolgimento di una delle famiglie del vino più storiche di Toscana: i Marchesi de' Frescobaldi.
Grazie infatti all’interesse diretto del numero uno dell’azienda, Lamberto, sono arrivate consulenza agronomica ed enologica, permettendo di migliorare immediatamente i caratteri qualitativi del vino.
Parallelamente a questo si è avviata un’iniziativa di comunicazione e marketing che ha coinvolto personaggi famosi dello spettacolo come Andrea Bocelli, che ha contribuito a far conoscere in tutto il mondo il Gorgona ed il progetto sociale sul quale si basa questo vino.
Al tempo stesso un’isola può far ricordare personaggi storici come Napoleone, che venne esiliato a Sant’Elena, o Giuseppe Garibaldi, che si ritirò negli ultimi anni della sua vita a Caprera.
A volte le isole - specie se piccole e facilmente controllabili - sono state adibite a carcere o colonia penale e spesso sono diventate protagoniste di romanzi: come dimenticare le avventure del Conte di Montecristo ed i suoi sforzi per evadere dall’isola omonima?
Per non parlare dei film dedicati a quello che forse è il carcere più famoso del mondo:
Alcatraz.
Non tutti sanno però che in Italia esistono ancora alcune isole adibite a penitenziario. Una di queste è la più piccola dell’arcipelago di Toscana: Gorgona.
Un penitenziario nato nel 1869 come succursale di quello più importante di Pianosa, dove intorno agli anni ’80 è nato un progetto di rieducazione agricola e zootecnica, che permette ai detenuti la coltivazione dei terreni e dei vigneti dell’isola, l’allevamento di animali ed il rientro in cella solo nelle ore notturne.
Lo sviluppo di questo progetto non è stato affatto semplice, si sono registrati episodi drammatici legati a tentativi di evasione e ben due omicidi, ma la tenacia di alcuni direttori illuminati ha fatto sì che l’iniziativa prendesse corpo ed arrivasse ai risultati attuali.
Oggi i circa 60 detenuti, persone condannate anche per reati particolarmente gravi, sono arrivati a Gorgona dopo aver scontato almeno metà della loro pena e sono stati inseriti nelle varie attività agricole avviate.
Una di quelle più interessanti è la produzione di Gorgona, un vino che ha preso il nome dall’isola, ottenuto dalla coltivazione delle varietà tipiche locali ansonica e vermentino, in appena 2 ettari di vigneto.
La produzione è ovviamente molto limitata, si arriva al massimo a 4000 bottiglie per anno ed ha avuto uno slancio qualitativo determinante nel 2012 grazie al coinvolgimento di una delle famiglie del vino più storiche di Toscana: i Marchesi de' Frescobaldi.
Grazie infatti all’interesse diretto del numero uno dell’azienda, Lamberto, sono arrivate consulenza agronomica ed enologica, permettendo di migliorare immediatamente i caratteri qualitativi del vino.
Parallelamente a questo si è avviata un’iniziativa di comunicazione e marketing che ha coinvolto personaggi famosi dello spettacolo come Andrea Bocelli, che ha contribuito a far conoscere in tutto il mondo il Gorgona ed il progetto sociale sul quale si basa questo vino.