I VINI SOTTO L'OMBRELLONE (I parte, i Rossi)
di LUCIO FOSSATI - 02 luglio 2017
Estate 2017: calura, frittura, arsura.
Un vino da ombrellone? Il guazzone!
La "guazza" è la poetica rugiada cantata dagli Aedi, ma in alcune zone dello Stivale è anche la prosaica miscela di vino e acqua fresca (con ghiaccio ove possibile) che ha sollazzato i lavoratori, magari sotto la frescura della verzura.
Cugina villica e sudista dello "spritz", ne persegue le finalità: diluire il tenore alcolico, diradare la densità e facilitare la bevuta continua. Corredo di tutto ciò, un ebbrezza gentile ed accessibile.
Sinceramente la guazza non è mai stata tra le mie primissime opzioni, seppur le caratteristiche di diluizione (moderata presenza di alcoli, polialcooli e polifenoli) e la fresca temperatura di servizio rimangano un riferimento per la scelta dei vini estivi.
Agilità e freschezza - due doti che istigano sovente la mia sorsata - divengono imprescindibili nella stagione calda. Quando parlo di freschezza mi riferisco a vini dotati di buona acidità e serviti a temperature variabili nel rispetto delle loro peculiarità, ma con un massimale di 16 gradi centigradi.
Credo che negli ultimi anni abbia fatto più danni alla diffusione dei rossi d’essai la scomparsa della parola "cantina" a vantaggio della parola "ambiente", piuttosto che la dieta dei portafogli.
La crudele indicazione da retroetichetta "servire a temperatura ambiente" legittima legioni di professionisti di sala (sommeliers inclusi) a mescere vini che paiono vin brûlé, ma senza l'opportuna aggiunta delle spezie da ricetta.
Per non citare la velata ironia, quando non palese biasimo, che accompagnano le saggie richieste di secchiello con ghiaccio per sedare le febbri dei rossi. Non nego che divenire così facilmente pietra dello scandalo spesso mi diletta, ma talvolta, spinto da solidale compassione verso il malcapitato oste di turno, mi rivolgo verso altre opzioni a detrimento dei rossi più nobili.
Fortunatamente si stanno diffondendo l'utilizzo di “cantinette” che permettono un giusto servizio dei rossi anche agli operatori che non dispongono di un locale di stoccaggio sotterraneo. Ma bando alle ciance! Ritorniamo al vino:
Romagna Sangiovese Superiore Vespa 2015 Noelia Ricci. Il colore trasparente testimonia una propensione stilistica verso il minimalismo. Il naso conferma la predilezione della giovinezza e la dilazione dell'incontro con l'ossigeno. L'assenza di ebanisteria ci permette di scorgere delicate sfumature di viola e rosa canina con uno spruzzo agrumato. IN BOCCA E’ UNO STILETTO, LA RAPPRESENTAZIONE GEOMETRICA DEL PUNGIGLIONE DELLA VESPA. Trazione sinergica di acidità(notevole), tannino(carezzevole) e sale che ne prolungano una persistenza aromatica austera, pulita, piacevole ma certamente stretta. Un pizzico di calore rammenta la solarità del millesimo. "Gastronomico" è una denotazione ormai abusata ma capace di definire questo vino con un termine. ASTENERSI AMANTI SANGIOVESE "SBORONE". Prezzo medio on line: 12 euro
Cotes du Rhone Bout D'Zan 2015 Mas de Libian. L'invasione alleata di Avignone 50 anni dopo l'ultimo conflitto aveva condizionato un certo modello di Chateauneuf du Pape, già non fosse di per sé sufficiente la tendenza concentrativa dei 90. Essendo impegnata nei concorsi di Mister Olimpia, l'appellazione di riferimento del Rodano meridionale, summo cum gaudio universali, il mio animo decadente e antagonista mi ha inibito per un decennio all'approccio del Rodano Sud.
Poi, casualmente, in un aperitivo londinese nel locale giusto l'incontro con questa bottiglia ed il desiderio di riscoprire le espressioni più dinamiche di una zona in perenne ricerca di una identità. La bottiglia in questione era Bout D’Zan, il nome di un monello protagonista di marachelle in alcuni cortometraggi francesi degli anni 30, ma anche il soprannome del padre della proprietà attuale. Maggioranza di grenache, saldo di syrah, servita ad una temperatura massima di 16 gradi profuma di mediterraneo e a contatto con la lingua veicola tutta l'energia sterpigna applicata da queste vigne su un poggio brullo, sabbioso e ciottoloso. L’ENTUSIASMO RUSTICO E CALOROSO DELLA GRENACHE È MIRABILMENTE INDIRIZZATO DALLA SPINA NOBILE DELLO SYRAH ED IL VINO SCORRE LEGGERO E SUCCOSO. Penso che la biodinamica aiuti a conservare tutta questa vitalità in un territorio dove il sole picchia duro. Prezzo medio on line: 12 euro
Campi Flegrei Colle Rotondella Piedirosso 2015 Cantine Astroni. Sulla sabbia che ricopre il tufo della collina di Camaldoli, all'interno dei campi Flegrei, ad un soffio dal centro di Napoli, non si può dubitare della matrice vulcanica e della particolare predisposizione del pie' e palummo per questi suoli. INUTILE CERCARE AMPIEZZE DELLO SPETTRO AROMATICO, ma la polpa schiacciata della prugna, della sangue di drago (susina) e della mora di gelso CEDONO IL PASSO A FLUSSI VULCANICI INCALZATI DA NOTE BOISÉE. Poi in bocca una leggera reminiscenza di dolcezza fruttata ed una buona sapidità concertano con una discreta acidità ed un tannino non setoso ma neppure fibroso. Servito fresco ti coinvolge con naturalezza al fondo della bottiglia. Prezzo medio on line: 10 euro
Fiefs-Vendéens Reflets Rouge 2014 domaine Saint Nicolas. Sull'estuario della Loira, in prossimità del mare, un vigneron resiste alla tentazione che ha fatto convertire (quasi) tutti i colleghi in imprenditori agrituristici. Su un terreno argiloscistoso, con affioramenti di quarzi multicolore e rilevante presenza sabbiosa, alleva una manciata di ettari secondo i dettami della biodinamica. La lotta quotidiana dell'apparato radicale contro la durezza del quarzo ed i residui d'infiltrazioni marine, la resilienza della parte aerea della vigna al vento freddo, pregno di salsedine dell'Atlantico, forgiano la tempra delle viti. Il vino in questione è un rosso da cabernet franc e pinot nero. Una volta svanita la coltre post-apertura, seduce con la fragranza disinvolta del suo frutto e con l'esuberanza giovanile della sua acidità. NON SOLO SVOLAZZI IODATI, ANCHE UN TANNINO DISCRETO E CAPACE DI SOSTENERE QUESTA INTELAIATURA LEGGERA DA ALIANTE. Servito a 14 gradi per essere bevuto fino alla soglia dei 16 mi catapulta su un trabaccolo a Marina di Ravenna negli anni 50. Mentre lo condivido con i pescatori per affogare dei sardoncini a scottadito. Prezzo medio on line: 14 euro
Lambrusco di Sorbara Vigna del Cristo 2016 Cavicchioli. Servito a 6 gradi è una bibita dissetante da alternare con la rosetta alla mortadella durante la pausa racchettone. C'È LA SPIGOLOSITA' DEL SORBARA LEVIGATA DALLA SPIAGGIA. C'È LA TENSIONE INESAUSTA DELLA SPINTA ACIDO/SALINA CHE EMANCIPA LE SFUMATURE PIU' NAIF TRA CUI LA CARAMELLA ALLA FRAGOLA, L'ACQUA DI ROSE ED IL SAPONE DELLA NONNA AI FIORI BIANCHI. Il bicchiere tende a prosciugarsi molto rapidamente. Prezzo medio on line: 9 euro
(Più tardi reciteremo “me culpa” per aver foraggiato un gigante in regime convenzionale che utilizza lieviti selezionati, criomacerazione e metodo charmat!)
Un vino da ombrellone? Il guazzone!
La "guazza" è la poetica rugiada cantata dagli Aedi, ma in alcune zone dello Stivale è anche la prosaica miscela di vino e acqua fresca (con ghiaccio ove possibile) che ha sollazzato i lavoratori, magari sotto la frescura della verzura.
Cugina villica e sudista dello "spritz", ne persegue le finalità: diluire il tenore alcolico, diradare la densità e facilitare la bevuta continua. Corredo di tutto ciò, un ebbrezza gentile ed accessibile.
Sinceramente la guazza non è mai stata tra le mie primissime opzioni, seppur le caratteristiche di diluizione (moderata presenza di alcoli, polialcooli e polifenoli) e la fresca temperatura di servizio rimangano un riferimento per la scelta dei vini estivi.
Agilità e freschezza - due doti che istigano sovente la mia sorsata - divengono imprescindibili nella stagione calda. Quando parlo di freschezza mi riferisco a vini dotati di buona acidità e serviti a temperature variabili nel rispetto delle loro peculiarità, ma con un massimale di 16 gradi centigradi.
Credo che negli ultimi anni abbia fatto più danni alla diffusione dei rossi d’essai la scomparsa della parola "cantina" a vantaggio della parola "ambiente", piuttosto che la dieta dei portafogli.
La crudele indicazione da retroetichetta "servire a temperatura ambiente" legittima legioni di professionisti di sala (sommeliers inclusi) a mescere vini che paiono vin brûlé, ma senza l'opportuna aggiunta delle spezie da ricetta.
Per non citare la velata ironia, quando non palese biasimo, che accompagnano le saggie richieste di secchiello con ghiaccio per sedare le febbri dei rossi. Non nego che divenire così facilmente pietra dello scandalo spesso mi diletta, ma talvolta, spinto da solidale compassione verso il malcapitato oste di turno, mi rivolgo verso altre opzioni a detrimento dei rossi più nobili.
Fortunatamente si stanno diffondendo l'utilizzo di “cantinette” che permettono un giusto servizio dei rossi anche agli operatori che non dispongono di un locale di stoccaggio sotterraneo. Ma bando alle ciance! Ritorniamo al vino:
Romagna Sangiovese Superiore Vespa 2015 Noelia Ricci. Il colore trasparente testimonia una propensione stilistica verso il minimalismo. Il naso conferma la predilezione della giovinezza e la dilazione dell'incontro con l'ossigeno. L'assenza di ebanisteria ci permette di scorgere delicate sfumature di viola e rosa canina con uno spruzzo agrumato. IN BOCCA E’ UNO STILETTO, LA RAPPRESENTAZIONE GEOMETRICA DEL PUNGIGLIONE DELLA VESPA. Trazione sinergica di acidità(notevole), tannino(carezzevole) e sale che ne prolungano una persistenza aromatica austera, pulita, piacevole ma certamente stretta. Un pizzico di calore rammenta la solarità del millesimo. "Gastronomico" è una denotazione ormai abusata ma capace di definire questo vino con un termine. ASTENERSI AMANTI SANGIOVESE "SBORONE". Prezzo medio on line: 12 euro
Cotes du Rhone Bout D'Zan 2015 Mas de Libian. L'invasione alleata di Avignone 50 anni dopo l'ultimo conflitto aveva condizionato un certo modello di Chateauneuf du Pape, già non fosse di per sé sufficiente la tendenza concentrativa dei 90. Essendo impegnata nei concorsi di Mister Olimpia, l'appellazione di riferimento del Rodano meridionale, summo cum gaudio universali, il mio animo decadente e antagonista mi ha inibito per un decennio all'approccio del Rodano Sud.
Poi, casualmente, in un aperitivo londinese nel locale giusto l'incontro con questa bottiglia ed il desiderio di riscoprire le espressioni più dinamiche di una zona in perenne ricerca di una identità. La bottiglia in questione era Bout D’Zan, il nome di un monello protagonista di marachelle in alcuni cortometraggi francesi degli anni 30, ma anche il soprannome del padre della proprietà attuale. Maggioranza di grenache, saldo di syrah, servita ad una temperatura massima di 16 gradi profuma di mediterraneo e a contatto con la lingua veicola tutta l'energia sterpigna applicata da queste vigne su un poggio brullo, sabbioso e ciottoloso. L’ENTUSIASMO RUSTICO E CALOROSO DELLA GRENACHE È MIRABILMENTE INDIRIZZATO DALLA SPINA NOBILE DELLO SYRAH ED IL VINO SCORRE LEGGERO E SUCCOSO. Penso che la biodinamica aiuti a conservare tutta questa vitalità in un territorio dove il sole picchia duro. Prezzo medio on line: 12 euro
Campi Flegrei Colle Rotondella Piedirosso 2015 Cantine Astroni. Sulla sabbia che ricopre il tufo della collina di Camaldoli, all'interno dei campi Flegrei, ad un soffio dal centro di Napoli, non si può dubitare della matrice vulcanica e della particolare predisposizione del pie' e palummo per questi suoli. INUTILE CERCARE AMPIEZZE DELLO SPETTRO AROMATICO, ma la polpa schiacciata della prugna, della sangue di drago (susina) e della mora di gelso CEDONO IL PASSO A FLUSSI VULCANICI INCALZATI DA NOTE BOISÉE. Poi in bocca una leggera reminiscenza di dolcezza fruttata ed una buona sapidità concertano con una discreta acidità ed un tannino non setoso ma neppure fibroso. Servito fresco ti coinvolge con naturalezza al fondo della bottiglia. Prezzo medio on line: 10 euro
Fiefs-Vendéens Reflets Rouge 2014 domaine Saint Nicolas. Sull'estuario della Loira, in prossimità del mare, un vigneron resiste alla tentazione che ha fatto convertire (quasi) tutti i colleghi in imprenditori agrituristici. Su un terreno argiloscistoso, con affioramenti di quarzi multicolore e rilevante presenza sabbiosa, alleva una manciata di ettari secondo i dettami della biodinamica. La lotta quotidiana dell'apparato radicale contro la durezza del quarzo ed i residui d'infiltrazioni marine, la resilienza della parte aerea della vigna al vento freddo, pregno di salsedine dell'Atlantico, forgiano la tempra delle viti. Il vino in questione è un rosso da cabernet franc e pinot nero. Una volta svanita la coltre post-apertura, seduce con la fragranza disinvolta del suo frutto e con l'esuberanza giovanile della sua acidità. NON SOLO SVOLAZZI IODATI, ANCHE UN TANNINO DISCRETO E CAPACE DI SOSTENERE QUESTA INTELAIATURA LEGGERA DA ALIANTE. Servito a 14 gradi per essere bevuto fino alla soglia dei 16 mi catapulta su un trabaccolo a Marina di Ravenna negli anni 50. Mentre lo condivido con i pescatori per affogare dei sardoncini a scottadito. Prezzo medio on line: 14 euro
Lambrusco di Sorbara Vigna del Cristo 2016 Cavicchioli. Servito a 6 gradi è una bibita dissetante da alternare con la rosetta alla mortadella durante la pausa racchettone. C'È LA SPIGOLOSITA' DEL SORBARA LEVIGATA DALLA SPIAGGIA. C'È LA TENSIONE INESAUSTA DELLA SPINTA ACIDO/SALINA CHE EMANCIPA LE SFUMATURE PIU' NAIF TRA CUI LA CARAMELLA ALLA FRAGOLA, L'ACQUA DI ROSE ED IL SAPONE DELLA NONNA AI FIORI BIANCHI. Il bicchiere tende a prosciugarsi molto rapidamente. Prezzo medio on line: 9 euro
(Più tardi reciteremo “me culpa” per aver foraggiato un gigante in regime convenzionale che utilizza lieviti selezionati, criomacerazione e metodo charmat!)