INVERNO 2018: AD LIBITUM
di LUCIO FOSSATI - 18 gennaio 2018
TIC TAC TIC TAC……….L’inverno vola verso la sua maturità. I camini ardono e tengono calde le case e le tavole. L’anima invece, almeno quella dei lettori di ENOCODE, si sta scaldando, e ancora lo farà, con il sangiovese: la nobiltà della rusticità, il tannino che arriva dopo la seduzione del frutto, la sfumatura calda che ti ricorda che comunque siamo nel Mediterraneo, a Sud del Po, ma soprattutto la rivendicazione identitaria dei mille campanili dello “strapaese”.
Siamo entrati nel 2018 con la valigia di Er Direktor Filippo Apollinari piena zeppa di Romagna Sangiovese; abbiamo riordinato i panni e fatto spazio ai Rosso di Montalcino di Vitaliano Marchi.
Nelle prossime settimane lasceremo l’Adriatico e la Val d’Orcia per addentrarci nei boschi del Chianti Classico e nei suoi pendii appenninici. Il sangiovese come fil rouge.... ma se c’è una terra che deve consacrare il suo successo ad un vitigno, il riferimento è scontato: non può che essere la Borgogna, con la sua scelta di non piantare altro che non sia pinot nero (e chardonnay per i bianchi).
Spazio allora a qualche PINOT NERO che non svuoti il portafoglio, proprio come il Morey Saint Denis 1er Cru Les Faconnières 2013 di Stephane Magnien, e ad un approfondimento sui Monopole bourguignonnes, eccezione in un mondo di eccezioni.
Non mancherà certamente il nebbiolo, fautore del “vino dei re”, e sarà un nebbiolo aristocratico ed elegante, sarà il re delle ROCCHE DI CASTIGLIONE.
Simona Carloni ci parlerà della presenza del vino nella storia delle arti grafiche e di quelle cinematografiche..tze' tze'.
E poi? Come al solito spazio all’improvvisazione, quella che nasce a margine delle nostre pressoché quotidiane disordinate maratone enoiche e che tanto solletica il nostro Lucio Fossati. Riporteremo, più di prima, qualche appunto su vini che via via segneranno il nostro passaggio…. usciranno estemporaneamente, ad libitum.
Insomma, proveremo a divertirci come sappiamo.
A presto!
Siamo entrati nel 2018 con la valigia di Er Direktor Filippo Apollinari piena zeppa di Romagna Sangiovese; abbiamo riordinato i panni e fatto spazio ai Rosso di Montalcino di Vitaliano Marchi.
Nelle prossime settimane lasceremo l’Adriatico e la Val d’Orcia per addentrarci nei boschi del Chianti Classico e nei suoi pendii appenninici. Il sangiovese come fil rouge.... ma se c’è una terra che deve consacrare il suo successo ad un vitigno, il riferimento è scontato: non può che essere la Borgogna, con la sua scelta di non piantare altro che non sia pinot nero (e chardonnay per i bianchi).
Spazio allora a qualche PINOT NERO che non svuoti il portafoglio, proprio come il Morey Saint Denis 1er Cru Les Faconnières 2013 di Stephane Magnien, e ad un approfondimento sui Monopole bourguignonnes, eccezione in un mondo di eccezioni.
Non mancherà certamente il nebbiolo, fautore del “vino dei re”, e sarà un nebbiolo aristocratico ed elegante, sarà il re delle ROCCHE DI CASTIGLIONE.
Simona Carloni ci parlerà della presenza del vino nella storia delle arti grafiche e di quelle cinematografiche..tze' tze'.
E poi? Come al solito spazio all’improvvisazione, quella che nasce a margine delle nostre pressoché quotidiane disordinate maratone enoiche e che tanto solletica il nostro Lucio Fossati. Riporteremo, più di prima, qualche appunto su vini che via via segneranno il nostro passaggio…. usciranno estemporaneamente, ad libitum.
Insomma, proveremo a divertirci come sappiamo.
A presto!