Curiosi sempre.

Curiosi di scoprire l’anima del vino, la zolla di terra da cui proviene.

Curiosi di guardare negli occhi e ascoltare gli artefici e gli autori di quel che beviamo.

Non amiamo le tifoserie, tantomeno crediamo che il vino debba essere l'oggetto di dispute tra fazioni che sono necessariamente “pro” e “contro” qualcosa.
Ogni vino ha un proprio linguaggio che noi vorremmo fosse comunicato con trasparenza.

L'Artigiano è la figura al centro della nostra curiosità, ma siamo consapevoli che la produzione di vino di qualità non possa essere ad esclusivo appannaggio di questa figura.
Il vino è alimento, materia viva, ma anche bene edonistico.

La sua narrazione è una curiosa questione!
FILIPPO APOLLINARI

FILIPPO APOLLINARI

Classe settantotto, Filippo Apollinari consuma l’adolescenza tra sonorità grunge e studi di natura scientifica, culminati con una laurea in Economia Aziendale conseguita presso l’Ateneo di Bologna. Tra una strimpellata e un esame universitario, macina chilometri alla scoperta di tavole imbandite, paesaggi agresti e corsi di analisi sensoriale finalizzati alla degustazione. Nel 2006 colleziona le prime esperienze come redattore per alcune riviste specializzate nel settore enogastronomico. Da questo momento il vino entra a tutto tondo nella sua vita: agente di commercio, consulente, divulgatore e redattore. È collaboratore e degustatore per la guida “Vini d’Italia del Gambero Rosso” dall’edizione 2010 all’edizione 2017. Nel biennio 2013-2014 firma i principali articoli sul vino per il blog Reporter Gourmet. Nel 2011 fonda Enocode, questo quaderno di appunti digitale con cui, nel 2012 e nel 2018, viene insignito del “Premio Giornalistico del Roero” per la migliore pubblicazione on-line sul territorio roerino.
STEFANO ZAGHINI

STEFANO ZAGHINI

Stefano Zaghini, classe 1966, è architetto, cuoco e un irriducibile degli spumanti. Dai primi anni Duemila consuma treni di gomme alla scoperta di produttori e cantine che incrocia nel bicchiere. Nel 2006 ottiene il diploma di sommelier sotto i "colpi" di Roberto Gardini. Il giorno successivo è già in giro tra Romagna e Marche a seguire progetti di degustazioni cibo-vino per ristoratori e appassionati. Da quel momento le sue giornate passano tra architettura, studio e degustazioni, senza saziarsi mai. È collaboratore della guida “Vini d’Italia” del Gambero Rosso dall’edizione del 2011 a quella del 2016. Amico e compagno di numerosi viaggi enoici, è un padrone di casa caloroso ed eclettico; se avrete la fortuna di partecipare a una delle sue serate lo vedrete passare dalle pentole al pianoforte con sorprendente naturalezza...e questo ci piace!
VITALIANO MARCHI

VITALIANO MARCHI

Vitaliano Marchi è il nostro sommelier con la valigia in mano. Italia, Europa, ogni trasferta di lavoro è un movente per coltivare la passione profonda che nutre per il mondo del vino. Perché è pura forza aggregante, perché è cultura che stimola nuova ricerca. Comincia come puro autodidatta per poi scalare le gerarchie dell’associazione italiana sommelier, fino a ricoprire la carica di delegato della sezione di Ravenna. Oggi è relatore e degustatore per la guida “Emilia Romagna da bere e da mangiare” e “Vitae”. È co-autore di “Albana, una storia di Romagna”, il primo libro interamente dedicato all’esclusivo vitigno romagnolo. È il saggio del gruppo che ci onora con la classicità e l’accademia dello sguardo e dei modi. Ci piace questa sua pacatezza espositiva e la calma con cui si gusta la vita, la stessa che usa sul calice.
OFELIA BARTOLUCCI

OFELIA BARTOLUCCI

Il vino è una questione di identità, persone e storie. Lo sa bene Ofelia Bartolucci, ghostwriter e brand manager con un background di antropologia linguistica e miriadi di lavori interessanti che è sicura di non fare mai più. Al vino ci arriva per diletto, fervida sostenitrice che le storie migliori si raccontino a tavola. Tradisce il percorso di sommelier - al secondo livello - per intraprendere il percorso Onav. Il suo è l'approccio dei piedi scalzi in vigna e del perché delle stagioni. È la nostra scimmia fuori dal coro, cura un po’ di tutto e in particolare la rubrica NOCODE, dove le concediamo oltremisura di trattare il mondo del vino in maniera pop!
LUCIO FOSSATI

LUCIO FOSSATI

Studi tecnici e passioni umanistiche (liceo scientifico e giurisprudenza), ma anche musica jazz (soffiando su sax tenore e contralto), poesia e arti figurative, partendo dalla folgorazione infantile del fumetto. Per Lucio Fossati il primo casuale approccio con la cucina d'autore arriva tramite le guide dei ristoranti nei primi anni Novanta. Nel primo lavoro da rappresentante il ritmo delle visite ai clienti è dettato dalla presenza della ristorazione di qualità. Naturale conseguenza l'interessamento al vino. Seguono ovviamente i corsi da sommelier e, a metà dei Duemila, l'apertura di un'osteria incentrata su vini e gastronomia. Venduta l'attività qualche anno addietro è entrato in una fase in cui il pensiero è più diletto che dovere. Domani? Vedremo.